Il mio primo viaggio oltre oceano è stato a Cuba, subito dopo il Covid. Dieci giorni che non dimenticherò mai: il ritorno alla libertà, il divertimento assoluto, la sensazione di riprendere in mano la vita.
L’Avana: un tuffo nel passato
Appena arrivati a L’Avana, io e la mia compagna Debora eravamo storditi dal jet lag. La nostra referente ci aveva subito avvertiti: “Ragazzi, mi raccomando, non cambiate i soldi per strada”. Ma la realtà è che quando sei in un posto nuovo, basta poco a lasciarsi convincere.
Un ragazzo si presenta come membro dell’hotel in cui alloggiavamo, scherza con noi e in un attimo ci ritroviamo a cambiare euro in un vicolo e ad acquistare sigari in una casa che, col senno di poi, non era certo un posto rassicurante. Una di quelle esperienze che oggi fa sorridere, ma che allora ci ha fatto capire quanto Cuba sia un mondo tutto suo.
E poi, la magia.
Salire sulle auto anni ’50 e sentirsi catapultati in un film. Passeggiare tra le vie colorate e musicali dell’Avana. Fermarsi alla Bodeguita del Medio per un mojito e al Floridita per un daiquiri, rivivendo atmosfere uniche, sospese tra storia e presente.

Varadero: spiagge e tramonti da sogno
Dopo qualche giorno siamo arrivati a Varadero: spiagge infinite, mare trasparente e tramonti pazzeschi. Una luce speciale che mi ha fatto pensare: se il paradiso esiste, spero che sia così.
Una lezione di vita da Cuba
Cuba non mi ha lasciato solo ricordi felici. È stato anche un viaggio di riflessione.
Ho visto la durezza della vita quotidiana negli occhi della sua gente, ma insieme a quella sofferenza non mancavano mai le risate, i sorrisi, la voglia di condividere.
Da loro ho imparato una lezione preziosa: qualunque difficoltà mi capiti nella vita, non voglio perdere il sorriso. Mai.
Perché questo viaggio vive ancora oggi con E!CEZIONALE
Cuba per me è stata la scoperta di emozioni autentiche, di libertà e di resilienza.
È stato anche uno dei motivi che mi ha spinto a creare E!CEZIONALE e le nostre TravelTee: ogni volta che indosso la maglietta con il mio volo per L’Avana, rivivo quelle sensazioni. È come portare con me un pezzo di quel viaggio che mi ha cambiato e che mi ha fatto sentire di nuovo vivo.
Perché i souvenir svaniscono, ma certe emozioni meritano di essere indossate.